Sean Villaneuve O’Driscoll

Chi è questo alpinista belga, che ama suonare il flauto irlandese?

Lo ricordate quando è venuto a trovarci a Nembro?

Lo abbiamo incontrato l’ultima volta nel 2018, nell’ambito del Valgua Climbing Festival organizzato dal G.A.N. Ritorna sempre con piacere a Nembro: lo avevamo conosciuto per la prima volta nel 2010 e poi nel 2012.

Il 30.5.2014, in occasione del 50^ della nostra Sottosezione, ci raggiunse in Sede per condividere un aperitivo, con l’amico Nico Favresse.

Sean Villanueva 1

Con il suo stile disinvolto e la sua simpatia travolgente ci ha fatto conoscere il mondo alpinistico con disincanto e leggerezza.

Sean ha iniziato ad arrampicare all'età di 13 anni nella palestra di Bruxelles, sua città natale, incontrando Nico Favresse, che presto diventa compagno di cordata e amico di lunga data.

Il suo pensiero? “Il vero apice non è la cima della montagna, ma dentro te stesso”

Come meglio rappresentare questa riflessione?

Fitz Roy 2Alcuni giorni fa in Patagonia ha sbalordito tutto il mondo alpinistico. Come? Con la prima traversata solitaria, seguendo lo skyline del Cerro Fitz Roy e dei suoi sei picchi vicini. 6 giorni, 4000 m di dislivello e 5km di sviluppo, con difficoltà sino al 7a.  Chi va in montagnacomprende il valore di una solitaria e conosce il peso di questi numeri!

Parte il 5 febbraio e festeggia il suo quarantesimo compleanno in parete. Continua la traversata, per concluderla il 10 febbraio.

Prima di lui ci erano riusciti, guadagnandosi un Piolet d’Or, Tommy Caldwell e Alex Honnold“La salita solitaria più impressionante mai realizzata in Patagonia” afferma Colin Haley (alpinista americano noto per le salite veloci di percorsi tecnici sulle montagne di tutto il mondo).

Certo non è uno sprovveduto Sean. Già Piolet D’Or nel 2011 (l’Oscar per gli Alpinisti), ha saputo, in questi anni, sedimentare una esperienza alpinistica di prima classe.

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Dalle Torri del Paine, al Cerro Torre passando per il Fitz Roy ha salito decine di vie, tracciandone anche di nuove. 

“Mi piace l'arrampicata, le sue prove e le sue sfide. Mi piace interpretare la roccia, arrampicare intensamente, esplorare e in questo modo comprendo meglio l’alpinismo”. Così Sean fa un passo avanti in una dimensione universale di ricerca, verso il suo mondo interiore.

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Che dire? Per Sean è sempre attuale che

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi”  (Marcel Proust)

Club Alpino Italiano

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