Il viaggio sul Piz di Lagunaz (Pale di san Lucano)
Luglio 2004 - Luglio 2024… vent’anni da un viaggio per una parete aspra, isolata che incute timore reverenziale.
Lo Spiz di Lagunaz è montagna dal un puro sapore esplorativo, che ti lascia senza parole. Siamo nelle Pale di San Lucano (Bl)
La storia alpinistica delle Pale è corposa. I migliori alpinisti hanno lasciato la loro impronta da Tissi a Comici da Gogna a Casarotto a Lorenzo Massarotto e tanti altri.
Luglio 1979….Franco Miotto, Riccardo Bee e Stefano Gava ne percorrono il severo spigolo sud-ovest: dislivello da capogiro (1350 m) difficoltà di “rispetto” VI e A2, roccia da accarezzare e un ambiente che non ti permette distrazioni richiedendoti sempre la massima attenzione, senza dubbi né incertezze.
Andiamo…si dicono Ivo (Ferrari) e Silvestro (Stucchi)….bergamaschi doc.
La “Via dei Bellunesi” allo Spiz di Lagunaz, non ha la prima ripetizione. Poche sono le notizie a disposizione.
Dopo una spiccata variabilità nei primi giorni del mese, Il meteo promette alta pressione.
17-18 luglio 2004
L’avvicinamento alla parete non è banale, ma per loro non è la prima volta. Un primo tentativo, di alcuni giorni prima, era terminato al tiro chiave. Ivo e Silvestro salgono decisi lo zoccolo, per raggiungere la parete.
E’ la prima ripetizione.
Sono determinati con un grande affiatamento tra loro. I tiri i susseguono uno dopo l’altro, senza lasciare il tempo per respirare, fino ad arrivare al diedro giallo e poi al temuto traverso. Passaggi in arrampicata libera su roccia “fragile” per raggiungere quel settore chiamato “prua”: un diedro che ti chiede capacità tecnica e una testa a “bolla”.
Sono le 19, ci si prepara al bivacco: stanchi ma soddisfatti. Ammirano sua maestà il Monte Agner.
Domenica 18 la sveglia suona presto. La roccia migliora. La vetta è vicina: alle 15 e dopo 24 tiri raggiungono la cima, ma non c’è tempo da perdere. Brevi sono gli attimi per ascoltare le proprie sensazioni, ma consapevoli che qualcosa rimarrà per sempre.
È ora, si scende.
Franco Miotto gli va incontro: è emozionato. Dopo tre ore si abbracciano. Un abbraccio liberatorio. Ha portato pane salame e un buon prosecco, per festeggiare Ivo e Silvestro.
Non servono parole: un "viaggio" che ha aspettato ben 25 anni per essere ripetuto. Ivo Ferrari e Silvestro Stucchi, hanno voluto lasciare la loro impronta per ricordare “un Alpinismo fatto di sogni". I loro sogni e, quelli di tutti gli amici che li hanno sostenuti da valle.
Un sogno e un grande viaggio anche per Marco Anghileri: nel 2012 effettua la prima solitaria invernale.
Per chi vede l’avventura nel lontano orizzonte sa, che gli Alpinisti, non riescono a resistere al “richiamo del cuore”.
Luglio 2024
p.g.