Carlo Nembrini
L’uomo… l’alpinista… l’amico
Sono trascorsi diversi anni, ma Carlo Nembrini non può essere dimenticato.
La nostra Sottosezione è dedicata a Leone Pellicioli e a Carlo Nembrini
Era il 23 novembre 1973. Su un pendio nevoso dell’Illimani, nella Cordigliera Reale della Ande in Bolivia, Nembrini cade scomparendo nel canalone sottostante, a breve distanza dal campo base. E’ Placido Piantoni a lanciare l’allarme per la sua caduta.
Perché erano sull’Illimani?
Il 24 ottobre 1973 Carlo Nembrini è capo spedizione per salire il Nevado Illampu, la quarta montagna più alta della Bolivia. Una montagna che i nativi locali chiamano “il creatore delle acque”.
Nembrini scegli come componenti della spedizione: Placido Piantoni, Piero Bergamelli, Patrizio Merelli, Giuseppe Milesi, Giovanni Maiori, Mario Dei Cas. Gian Battista Caccia, oltre a Don Giuseppe Ferrari e Don Giuseppe Rizzi, in quegli anni Missionari in Bolivia.
Sono consapevoli che l’Illampu è una montagna non facile: attrezzano la parete e il 5 Novembre raggiungono la vetta.
E’ la prima spedizione italiana e la terza spedizione straniera che raggiunge la cima di mt. 6368.
Dopo il ritorno a La Paz vengono a conoscenza che in agosto, Pierre Dedieu, francese, e uno dei migliori scalatori boliviani dell'epoca, Ernesto Sánchez, erano caduti durante la scalata del monte Illimani.
I famigliari e le autorità chiedono a Nembrini e compagni di adoperarsi per il recupero delle salme. Riescono a recuperare Sanchez, ma di Dediu nessuna traccia.
Ecco allora dirigersi verso l’Illimani, dove riescono a recuperare Sanchez, ma di Dediu nessuna traccia.
Nembrini decide di effettuare un ultimo tentativo: trovano solo uno zaino. Decidono di tornare al campo base e mentre procedono su un larga cresta innevata, Nembrini cade e perde la vita.
CHI ERA CARLO NEMBRINI?
Gli amici che nel 30° anniversario della sua scomparsa gli hanno dedicato un opuscolo, lo definiscono “un appassionato, un cultore della vita e un amante delle sue montagne”
Allievo di Leone Pellicioli, abbandona il ciclismo quale sua prima passione e a 17 anni inizia a scoprire le montagne. Con Jack Canali e con Placido Piantoni vive alcune situazioni drammatiche. Prima sulla Nord delle Grand Jorasses e poi effettuando la prima ripetizione italiana sulla Nord del Cervino, viene colpito da una scarica di sassi. La capacità e la determinazione di Placido Piantoni, permette di scendere in modo autonomo.
Presto Carlo Nembrini diventa Guida Alpina e Istruttore Nazionale di Alpinismo e maestro di sci.
Nembrini lo si ricorda per il carattere aperto, gioviale, ottimista, capace di coinvolgere gli amici sia in piacevoli scampagnate sia in difficili arrampicate.